martedì 18 settembre 2012

L ATTACCO AL CONSOLATO USA NON è MAI AVVENUTO. Le dichiarazioni schok del freelance Jim Stone

Secondo il giornalista freelance Jim Stone, l'attacco al consolato di Benghazi è inventato e spiega le ragioni di questa dichiarazione nel suo blog. Innanzitutto, il giornalista premette la non esistenza di un consolato Usa a Benghazi in quanto, secondo il sito ufficiale del Dipartimento di Stato Usa, l'unica ambasciata in Libia risulta essere quella di Tripoli (lista ambasciate e consolati Usa nel mondo). In sostanza, il consolato di Benghazi non esisterebbe. Anche su Google Maps non risultano ambasciate/consolati Usa a Benghazi, inoltre dalla lista delle ambasciate Usa pubblicata su wikipedia, viene confermata la presenza dell'unica ambasciata Usa in Libia situata a Tripoli.
Nella rete ci sono diverse foto di questa ambasciata/consolato a Benghazi ma il freelance afferma che queste sarebbero false in quanto nessuno può verificarne la veridicità : data la presunta non esistenza del consolato, si possono mettere in rete foto di qualunque edificio distrutto e nessuno può affermare il contrario.


Come afferma il freelance: "Sarete preoccupati di ciò che potrà succedere in futuro. Ci stanno dando il "proiettile d'argento" e dovremmo usarlo contro i media che divulgano tutto ciò. Questa menzogna è talmente ovvia che potremmo mirare la credibilità di Cnn, Fox, Abc e quant'altro. Non perdiamo questa occasione."
Il freelance posta nel suo sito alcuni autorevoli giornali che parlano dell'attacco a Benghazi: entrambi danno due location differenti per l'ambasciata

http://www.guardian.co.uk/world/interactive/2012/sep/13/us-consulate-attack-benghazi-interactive (cliccare su next)
http://i.dailymail.co.uk/i/pix/2012/09/12/article-2201780-14FAC714000005DC-380_472x684.jpg
Questo va ad avvolarare la tesi della non veridicità della notizia, in quanto è incerta la sede di questo consolato.  

SPEGNI LA TELEVISIONE

Perfetta questa notte. Guarda che luna. Io ne sento persino l’odore. Sembra che ci giudichi mentre le nuvole le scorrono sotto come un gregge di pecore sottomesse. Sì, un po’ come noi.
Ma che ci frega? Guarda che colori, che definizione. Non c’è tempo di pensare, di fare i filosofi della domenica. Divertiamoci. Intratteniamoci. Spegni quel cervello, non ti ha rotto le palle? Accendi quel 40 pollici e comincia a bere.
Sì, la Tv è come un fluido di cose vomitate non-stop che aspettano di essere bevute, assimiliate. Una luce che illumina radiosa infinite idee, preconcetti, modelli pronti e confezionati come regali di natale. Ed ogni giorno è la vigilia.
Arde come una fiamma e tutti la venerano. Ah non c’è dubbio che sia uno strumento potente… o del potere?
La fiammella langue e si contorce e tu hai l’impressione sia tutto bellissimo, romantico, diverso… di avere così tanta scelta, ascoltare così tante voci… ma se durante la pubblicità verificassi chi dice cosa, i tanti canali e le tante informazioni si trasformerebbero in poche parole di pochi potenti individui.
Ma che importa? Continuiamo a galleggiare come le nuvole, cullati da mamma televisione. Stiamo tutti lì incollati a vedere queste ombre cinesi. Qualcuno si spinge a dare un’occhiata alle mani che le proiettano… ma pochissimi riescono a vedere da dove arriva la luce. Alla fine diventiamo noi stessi quelle ombre. Questa è l’illusione più potente!
Accendi la Tv e vedi un piccolo rivoletto d’acqua. Ti dicono sia la verità, “cazzo, è in onda, sarà vero!”, e ti concentri su quello, su quel rivoletto… ma nessuno ti mostra il mare. Fanno tutto a pezzi e ti mostrano qualche piccolo coccio come fosse la verità, come se potessi sapere com’è profondo il mare da una singola goccia.
La verità te la coltivano davanti agli occhi e cresce come dicono loro. Tu cresci come dicono loro. Concimano questo, potano quest’altro, guarda che bel colore!… e a te non resta che sederti e divorare tutto.
Buon appetito. Così pensi di mangiare la verità e cresce l’illusione, perché diventiamo ciò che mangiamo. La Tv riesce a fingersi uno specchio: sì, tutti dicono che è il riflesso della società e tutti ci credono. Così quando la guardi e vedi qualcosa di stupido, di orrendo, di cattivo, di sbagliato… credi di essere tu ad essere stupido, orrendo, cattivo, sbagliato…
Ti convincono che quella piccola fiammella illumini tutto mentre mette in luce solo inezie, mezze verità… mai pensato alle zone che rimangono buie? Un telegiornale… mai pensato alle notizie che il telegiornale non dà? Come un uomo che abbevera un cane assetato o un bambino che pianta un albero ed invecchia insieme a lui…
L’unica verità che puoi tentare di costruirti è quella fatta dalle tue esperienze e dalla tua sensibilità. Dal tuo spirito critico… che muore ogni giorno un po’ davanti a quel cazzo di televisore, senza avvertire, silenzioso, come un gatto che cammina.
Per non parlare della cultura! Avrai sicuramente sentito parlare di quanto sia stata utile la Televisione per l’alfabetizzazione del popolo. Allora perché in America, dove la diffusione del mezzo ha un vantaggio di decenni rispetto all’Italia, il 50% dei giovani non sa nemmeno indicare lo stato di New York su una cartina?
La Tv avrà insegnato la lingua a molte persone, ma forse è il caso che cominciamo a dare un’occhiata anche a cosa dicono tutte queste lingue che si muovono. Se hanno davvero qualcosa da dire o se hanno solo imparato lo slogan in rima di un detersivo.
Per carità, la Tv ci parla anche di storie bellissime, di persone fortunate… come i Vip… ed i loro modelli inarrivabili, perversi, vuoti. Non ti vendono il loro sogno, bada bene, ti vendono la frustrazione e l’invidia. Ti mostrano questi pupazzi venuti dal nulla che hanno tutto, cioè hanno solo i soldi, ma ti insegnano che questo è tutto, e non sia mai che spuntasse nella tua testa un “perché?”… perché questi tizi dentro quella scatola hanno accumulato così tanta fama, rispetto… SOLDI, risorse… con quale diritto? Con quale merito?
Mangia, mangia… diventi ciò che mangi…
Omologazione… alla tv si parla di questo. Tutti parlano di questo. Sei fuori dalla community se non segui l’ultimo reality, se non sai completare il tormentone di quel comico o se non ti sei ancora scaricato la canzone di quella pubblicità.
È un tramonto eterno! La tv è diventata la piazza moderna, dove una volta le persone si incontravano ed interagivano scambievolmente alla pari. Se non riesci a vedere la tragedia che sta dietro alla sostituzione della piazza con uno strumento mass mediatico dove pochi parlano e gli altri ascoltano sei in pericolo! Tutti lo siamo. Spegnila!

venerdì 7 settembre 2012

CLAMOROSO: VEDIAMO SE VI è ANCORA QUALCUNO CHE NON CI CREDE!!!


CLAMOROSO: 11 Settembre: ritrovato esplosivo nelle Torri, ora è ufficiale



Ora è ufficiale. Tracce di esplosivi di nano-termite sono stati raccolti dai detriti del WTC poco dopo il loro crollo dell'11/9/2001. Alla Brigham Young University, il professore di fisica, il dottor Steven Jones, ha fatto la scoperta dell'esplosivo insieme ad un team internazionale di nove scienziati.

Grazie quindi alle prove di laboratorio più estese, gli scienziati hanno concluso che i campioni analizzati, hanno mostrato che si tratta di esplosivi nano-termite, generalmente usati per scopi militari.

Dopo un rigoroso processo di peer-review, il loro documento è stato pubblicato nella Bentham Chemical Physics Journal, una delle riviste più accreditate negli USA e che ha approvato alcuni Premi Nobel, essendo rispettata all'interno della comunità scientifica. Primo autore dello studio è Dr. Niels Harrit di 37 anni, professore di chimica all'Università di Copenaghen in Danimarca e un esperto di nano-chimica, che dice: "Il conto ufficiale messo avanti dal NIST viola le leggi fondamentali della fisica."

Il Governo ora sa delle prove che confermano la presenza di Esplosivo Nano-Termite, utilizzati per far cadere tutte le Torri del WTC l'11 / 9.

11 settembre 2001: il pentagono( una parte dell INGANNO GLOBALE)

THE PENTACON: PARLANO I TESTIMONI OCULARI DELLO SCHIANTO


The Pentacon: parlano i testimoniTratto da www.luogocomune.net.
Hai visto un aereo al Pentagono l'11 Settembre prima dell'esplosione? E' passato alla tua destra o alla tua sinistra? A nord o a sud? Dove si è diretto?
Tra i tanti misteri che avvolgono la giornata dell'11 Settembre 2001, quello di cosa abbia colpito effettivamente il Pentagono ha sicuramente un posto di primo piano.

Oggi non si può, a fronte delle numerose testimonianze, negare che un grosso aereo bimotore abbia sorvolato i cieli di Washington D.C. la mattina di quel giorno maledetto.
Ma possiamo essere sicuri che quell'aereo sia ciò che ha colpito il Pentagono, abbattendo cinque pali dell'autostrada lungo il suo percorso, colpendo di striscio un camion generatore e sorvolando a pochi metri dal suolo il prato antistante l'edificio governativo prima di impattare sulla sua facciata con quella particolare angolazione descritta dal rapporto Asce?
I dubbi sono tanti ed i pochi video rilasciati non hanno fatto altro che aumentarli, oltre ad alimentare le discussioni e le polemiche.

Perché quindi non verificare direttamente con i testimoni oculari le loro dichiarazioni, ponendo le semplici domande elencate all'inizio ed intervistandoli proprio sul luogo in cui, quella mattina, avevano visto un grosso aereo bimotore passare sopra le loro teste?

E' ciò che Craig Ranke ed Aldo Marquis, del Citizen Investigation Team (CIT) hanno deciso di fare e le testimonianze che hanno ricevuto, alcune delle quali sono documentate nel film che vi presentiamo (visibile tramite YouTube qui a fianco, oppure su Google Video), corredate dalle splendide ricostruzioni grafiche realizzate da un esperto video... di nostra conoscenza, Pierpaolo Murru,
mettono in seria, se non definitiva, crisi la già traballante ricostruzione ufficiale.Per abbattere i pali dell'autostrada e colpire la facciata del Pentagono nel modo descritto dalla versione ufficiale, infatti, il Boeing 757 avrebbe dovuto passare, a pochi metri d'altezza, proprio a sud della stazione di benzina Citgo, mentre i testimoni sono sicuri “al 100%” che sia transitato invece a nord della stessa, seguendo una traiettoria differente (la cosiddetta "rotta nord").
Quello che può sembrare un dettaglio di poco conto, come mostra l'immagine precedente, rende impossibile all'aereo seguire quella traiettoria e contemporaneamente abbattere i cinque pali della luce, colpire di striscio il camion generatore e poi schiantarsi contro la facciata del Pentagono.

Che cosa ha colpito il Pentagono, quindi? E che fine ha fatto l'aereo che hanno visto tutti?

Poiché il film è in inglese di seguito troverete una breve descrizione, corredata di immagini prese direttamente dal film, delle quattro interviste presentate dalla “smoking gun version” del film The Pentacon.

A breve sarà disponibile una versione estesa, la “researcher edition” in cui alle quattro interviste già pubblicate saranno affiancate numerose altre testimonianze che confermano la traiettoria e che aggiungeranno nuovi tasselli al puzzle del Pentagono.


Edward Paik

La prima testimonianza presentata dal Citizen Investigation Team è quella di Edward Paik, che lavora come meccanico presso l'officina del fratello lungo la Columbia Pike (un viale che punta in direzione del Pentagono) proprio davanti all'hotel Sheraton.
La ricostruzione ufficiale vuole che l'aereo si sia trovato, lungo tutto il suo tragitto, sempre a sud (destra) della Columbia Pike, senza mai attraversarla. l racconto di Paik però descrive una realtà sostanzialmente diversa.

Dalla sua posizione Edward non poteva vedere il Pentagono ma è comunque stato testimone del volo radente di “un grosso aereo con ali nere” che, attraversando la strada in direzione nord/est, ha sorvolato la sua officina proseguendo in direzione del Navy Annex.
Subito dopo l'esplosione, infatti, Edward Paik era convinto che fosse il Navy Annex ad essere in fiamme e soltanto in seguito ha potuto vedere che in realtà era il Pentagono ad essere stato colpito.

Robert Turcios


Il secondo testimone intervistato da Craig è invece un dipendente della stazione di servizio Citgo che quella mattina si trovava in servizio, così come testimoniano i libri paga, e che ha avuto una chiara visione del percorso dell'aereo: il suo nome è Robert Turcios

Il testimone, che si trovava nella parte sud della stazione Citgo, racconta di aver sentito "il forte rumore dei motori" ed aver quindi visto "l'aereo, molto basso” passare “appena al di sopra gli alberi” che si trovano a nord della stazione di servizio, sorvolando forse con parte dell'ala destra la tettoia della stazione.

L'aereo, descritto come "grigio, forse argenteo" e di cui non ha potuto "distinguere le insegne" era così basso che sembrava poter colpire la strada (lo svincolo del quadrifoglio) e così Robert è corso sulla piccola collinetta che divide la stazione di servizio dalla strada, per poter vedere meglio.

Dall'11 Settembre quella collinetta è stata rialzata, per cui oggi il Pentagono non si vede più, ma all'epoca dei fatti era possibile avere una chiara visione dell'edificio.

Giunto in prossimità dell'autostrada, l'aereo, secondo il racconto di Robert Turcios, si è rialzato un poco" (lift up a little)....
...per evitare il cartello "divieto di accesso" che si trova proprio in direzione del Pentagono, poco prima di scomparire in una palla di fuoco.
Robert non ha visto l'aereo abbattere i pali della luce, né lo ha visto colpire il Pentagono e la traiettoria che ha disegnato è in totale conflitto con quella “ufficiale” ricostruita dall'Asce.
Ma è Robert Turcios l'unico testimone a collocare l'aereo a nord della stazione di servizio?

Secondo il Citizen Investigation Team no, ed infatti vengono presentate le testimonianze di due agenti di polizia, Chadwick Brooks e William Lagsse, che quel giorno si trovavano proprio nelle vicinanze e che anche loro hanno visto l'aereo transitare a bassa quota a nord della stazione di servizio.


Sgt. Chadwick Brooks e Sgt. William Lagasse
Il sergente Brooks si trovava dall'altra parte della strada (rispetto alla stazione di servizio) quando ha visto "un grosso aereo passeggeri" di colore "bianco sporco" con delle "lettere blu" transitare sopra di lui, a sinistra della stazione di benzina (a nord), in rapida discesa verso il Pentagono.
Da lì, Chadwick Brooks ha visto l'aereo proseguire, da sinistra verso destra, nel suo tragitto verso l'edificio governativo, prima di sparire in una "grande palla di fuoco".

Il sergente Brooks dice di non aver visto l'aereo abbattere i pali ma è convinto che abbia colpito il Pentagono, anche se, come abbiamo visto, la traiettoria differisce in modo sostanziale da quella ricostruita dal rapporto Asce per giustificare i danni ed i pali abbattuti.

Il sergente William Lagasse, invece, stava facendo benzina quando ha visto l'aereo, prima di poterlo sentire, sorvolare il bosco dietro di lui, sorvolando gli alberi da sinistra verso destra, a meno di 50 metri dal suolo.
A quel punto l'aereo, secondo il racconto del sergente Lagasse, è transitato a nord della stazione di servizio, cosa di cui è sicuro "al 100%" e su cui "scommetterebbe la vita" e si è diretto verso il Pentagono dove “è scomparso in una palla di fuoco”.

Anche il sergente Lagasse ed il sergente Chadwick hanno ricostruito il percorso dell'aereo in modo molto simile a quello realizzato da Robert Turcios.
Concludiamo con le stesse domande che si pongono Aldo Marquis e Craig Ranke

Ma se l'aereo è transitato a nord della Citgo Station allora che cosa ha abbattuto i pali della luce? Che cosa ha provocato il danno alla facciata del Pentagono penetrandola con quella angolazione?

Forse l'accenno di Robert Turcios ad un "rialzarsi" (lift up a little) prima di raggiungere il Pentagono sta ad indicare che l'aereo non ha colpito l'edificio, ma lo ha sorvolato mentre qualcos'altro causava l'esplosione e dava a tutti l'impressione che fosse stato l'aereo a schiantarsi?

Sono chiaramente solo ipotesi, tutte da vagliare attentamente, ma ciò che è certo è che le testimonianze raccolte dal Citizen Investigation Team sono in pesante conflitto con la ricostruzione fatta dall'Asce, con i danni materiali rilevati sul luogo, con l'abbattimento dei pali della luce, con la direzione dell'impatto e con tutto il resto dello scenario.

Insomma sono in contrasto con tutto ciò che poteva far pensare che un Boeing 757 della American Airlines avesse impattato con il Pentagono.